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Romania, approvata l’eutanasia per i cani randagi freccemartedì 10 settembre 2013      


In Romania, con 168 voti a favore, è stata approvata una legge che prevede l’eutanasia per tutti i cani randagi. Il presidente della Romania, Traian Basescu, ha chiesto al governo di approvare questa legge in seguito al caso di un bambino di quattro anni sbranato da sei cani randagi mentre giocava nel parco con suo fratello. ” Gli esseri umani sono al di sopra dei cani” ha sostenuto in difesa della sua proposta a votare la legge. Mentre i parlamentari discutevano e votavano la legge, fuori dal Parlamento centinaia di persone protestavano contro questa misura.

Bisogna sapere che il randagismo è da sempre una piaga che affligge questa terra, soltanto a Bucarest si contano circa cinquantamila cani vagabondi. Le autorità fanno sapere che circa 1.100 persone sono state morse da bestiole senza padrone nei primi quattro mesi del 2013. Il provvedimento prevede che i randagi, una volta catturati, siano custoditi nei canili, e se non reclamati entro un determinato limite di tempo, vengano poi eliminati. Naturalmente, questa decisione del governo ha scatenato la reazione delle associazioni per la protezione degli animali di tutto il mondo che sottolineano come la maggior parte di questi animali sia già sterilizzata.

Il governo però difende il provvedimento come atto per la sicurezza dei cittadini che in questi anni hanno subito numerosi attacchi da parte di questi cani randagi. Ciò su cui combattono le associazioni animali è il fallimento delle passate campagne di eutanasia: circa quattordici milioni di euro spesi dal 2001 al 2007 e migliaia di cani uccisi, senza raggiungere nessun risultato concreto. Va precisato che, in ambito veterinario, l'eutanasia è una pratica comune per sopprimere animali da compagnia o da allevamento affetti da malattie incurabili che provocano sofferenza fisica per l’animale stesso.

Si pratica anestetizzando l'animale e iniettando una sostanza via endovenosa che provoca il blocco cardio-respiratorio fino a provocarne la morte. Negli altri stati soltanto in questo preciso caso l’eutanasia è consentita, è una pratica medica per far si che i nostri amati animali smettano di soffrire. È contro ogni etica morale, a mio avviso, usare questo mezzo per ridurre fenomeni come il randagismo soprattutto quando le tecniche moderne ci permettono soluzioni alternative come la sterilizzazione ed il controllo sulle nascite. Sarebbe necessaria una sensibilizzazione a livello mondiale su questo tema, una sorta di task force che coinvolga tutte le popolazioni, per incentivare le adozioni di questi quattro zampe, prima che il termine stabilito dal governo della Romania decorra, in modo da salvare i nostri amici cani da una fine atroce. ©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Filomena  Pavone - vedi tutti gli articoli di Filomena  Pavone



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Bisogna sapere che il randagismo è da sempre una piaga che affligge questa terra, soltanto a Bucarest si contano circa cinquantamila cani vagabondi. Le autorità fanno sapere che circa 1.100 persone sono state morse da bestiole senza padrone nei primi quattro mesi del 2013. Il provvedimento prevede che i randagi, una volta catturati, siano custoditi nei canili, e se non reclamati entro un determinato limite di tempo, vengano poi eliminati. Naturalmente, questa decisione del governo ha scatenato la reazione delle associazioni per la protezione degli animali di tutto il mondo che sottolineano come la maggior parte di questi animali sia già sterilizzata.

Il governo però difende il provvedimento come atto per la sicurezza dei cittadini che in questi anni hanno subito numerosi attacchi da parte di questi cani randagi. Ciò su cui combattono le associazioni animali è il fallimento delle passate campagne di eutanasia: circa quattordici milioni di euro spesi dal 2001 al 2007 e migliaia di cani uccisi, senza raggiungere nessun risultato concreto. Va precisato che, in ambito veterinario, l'eutanasia è una pratica comune per sopprimere animali da compagnia o da allevamento affetti da malattie incurabili che provocano sofferenza fisica per l’animale stesso.

Si pratica anestetizzando l'animale e iniettando una sostanza via endovenosa che provoca il blocco cardio-respiratorio fino a provocarne la morte. Negli altri stati soltanto in questo preciso caso l’eutanasia è consentita, è una pratica medica per far si che i nostri amati animali smettano di soffrire. È contro ogni etica morale, a mio avviso, usare questo mezzo per ridurre fenomeni come il randagismo soprattutto quando le tecniche moderne ci permettono soluzioni alternative come la sterilizzazione ed il controllo sulle nascite. Sarebbe necessaria una sensibilizzazione a livello mondiale su questo tema, una sorta di task force che coinvolga tutte le popolazioni, per incentivare le adozioni di questi quattro zampe, prima che il termine stabilito dal governo della Romania decorra, in modo da salvare i nostri amici cani da una fine atroce. ©  RIPRODUZIONE RISERVATA

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